La Riabilitazione neurologica in acqua

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Caratteristiche dell’ambiente acquatico

L’uso del movimento in acqua come mezzo terapeutico ha origini antiche, ma negli ultimi anni è entrato a far parte dei percorsi rieducativi in campo ortopedico e neurologico con un crescente consenso sia da parte dei rieducatori che dei pazienti.

All’interno dell’ambiente acquatico, i movimenti risultano facilitati, la resistenza offerta dall’acqua è graduale, non traumatica, distribuita su tutta la superficie sottoposta a movimento, proporzionale alla velocità di spinta e, quindi, rapportata alle capacità individuali di ogni soggetto.

Le proposte rieducative in acqua sfruttano essenzialmente alcune caratteristiche:

  • La spinta idrostatica di galleggiamento: un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto (in direzione opposta a quella della forza di gravità), pari al peso del liquido da esso spostato.

La forza peso del corpo immerso sarà, quindi, in parte compensato proprio da questa spinta (Principio di Archimede). Di conseguenza, quando ci si immerge fino all’ombelico, il nostro peso si riduce di circa il 50%, per diminuire fino al 90% quando l’immersione raggiunge il collo.

La spinta idrostatica permette di riprendere precocemente la rieducazione al movimento e gli esercizi di recupero dello schema motorio interessato, alleggerendo il peso che grava sulle articolazioni compromesse e migliorando l’irrorazione del tessuto cartilagineo.

Essa facilita, inoltre, il recupero dei muscoli deficitari e di fratture che necessitano di una precoce mobilizzazione in scarico.

  • La pressione idrostatica: La pressione che grava su un corpo immerso in liquido è direttamente proporzionale al peso specifico del liquido e alla profondità alla quale il corpo si trova.

Il peso specifico dell’acqua è 1 quindi, se il peso specifico di un oggetto è maggiore di 1 esso affonderà; mentre se è minore, esso galleggerà. Il peso specifico medio del corpo umano è 0,974.

La pressione idrostatica viene esercitata perpendicolarmente in ogni punto della superficie corporea, migliorando l’equilibrio e la propriocezione. Poiché essa aumenta con la profondità, agisce come un vero e proprio mezzo fisioterapico sul circolo di ritorno, favorendo il riassorbimento di edemi o gonfiori.

Modifica alcuni importanti parametri cardiocircolatori (genera una vaso costrizione periferica a livello degli arti immersi), influenza l’espansione della gabbia toracica e realizza, unitamente alla spinta di galleggiamento di Archimede, la sensazione soggettiva di perdita di gravità avvertita in immersione.

  • La viscosità: E’ la resistenza che l’acqua oppone al movimento di un corpo che si muove al suo interno. L’acqua infatti è più densa dell’aria e per questo motivo fornisce una maggiore resistenza al movimento. Questa proprietà fisica aumenta i benefici dell’idrokinesiterapia e permette il rinforzo muscolare anche senza l’utilizzo di sovraccarichi e pesi aggiuntivi.

La resistenza offerta dall’acqua è proporzionale alla velocità del movimento: se si raddoppia la velocità di esecuzione di un movimento, la resistenza aumenta di quattro volte. L’effetto resistenza viene accentuato anche dall’uso di accessori che aumentano la superficie immersa, come le pinne o gli attrezzi più o meno grandi utilizzati con le mani.

Anche il flusso dell’acqua ha una sua incidenza: un flusso turbolento aumenta l’attrito tra le molecole e, di conseguenza, la resistenza al movimento.

  • La temperatura: E’ un elemento fondamentale se si considera che gli scambi termici tra l’acqua e il corpo umano avvengono rapidamente e la temperatura interna del corpo si adatta quasi subito a quella dell’acqua.

Il caldo aumenta la vascolarizzazione dei tessuti grazie al suo effetto vasodilatatore, ma è anche un miorilassante e un analgesico.

Solitamente l’acqua delle moderne vasche rieducative viene mantenuta intorno ai 33° C, per sfruttare al meglio le proprietà vasodilatanti del calore che, migliorando l’ossigenazione dei tessuti, favorisce il recupero muscolare.

Effetti terapeutici

sollievo del dolore e dello spasmo muscolare: la temperatura dell’acqua induce la distensione del muscolo; tutte le articolazioni vengono mantenute calde durante lo svolgimento della seduta.

rilassamento: grazie alla spinta idrostatica, che controbilancia l’effetto della gravità e dona una sensazione di leggerezza al paziente; come abbiamo detto prima in acqua il corpo non risente delle pressioni che in ambiente terrestre sono causate dall’appoggio di una parte del corpo su qualsiasi tipo di superficie.

miglioramento o mantenimento della mobilità articolare: il paziente riesce a muoversi con maggiore facilità ed è in grado di eseguire movimenti con maggiore ampiezza articolare.

rieducazione e trofismo muscolare: con l’acquisizione di una maggiore forza muscolare, gli esercizi possono essere intensificati attraverso l’introduzione di attrezzi quali galleggianti o contrappesi, in modo da ottenere la massima reazione dei muscoli in ogni momento della riabilitazione.

miglioramento della circolazione: aumenta l’afflusso di sangue, i muscoli si riscaldano e si contraggono più facilmente.

benefici psicologici: maggiore fiducia nella possibilità di raggiungere un buon grado di indipendenza funzionale.

cambiamento di stile di vita: molti pazienti provano un tale giovamento dalla pratica dell’idrokinesiterapia da essere stimolati a continuare l’esercizio motorio in acqua aderendo ad altre tipologie di attività acquatica (nuoto, idrobike, acquagym) e diventando così più attive rispetto a quanto non fossero prima.

precoce recupero della coordinazione: la riduzione delle afferenze propriocettive costringe il soggetto ad eseguire i movimenti con maggiore attenzione.

I benefici nel paziente neurologico

Le patologie che hanno migliori risultati nell’utilizzo dell’idrokinesiterapia sono:

­ Malattia di Parkinson

­ Emiplegie

­ Paraplegie

­ Ictus

­ Lesioni Nervose Periferiche

­ P.C.I.

­ Sclerosi Multipla

In queste ed altre patologie neurologiche l’acqua offre grandi benefici per quanto riguarda la riduzione della spasticità, il miglioramento dell’ipertono, migliorare la coordinazione del ritmo respiratorio, favorire il recupero del controllo motorio e stimolare la percezione del proprio corpo.

Gli obiettivi della riabilitazione neurologica in acqua:

1) Stimolare il recupero della conoscenza del corpo: sfruttando la tridimensionalità dell’ambiente acquatico e riducendo lo stress della terapia a secco

2Diminuire la spasticità, grazie alla diminuzione della resistenza data dalla forza di gravità e quindi evitando o diminuendo la comparsa di contratture e di ipertonia.

3) Favorire la coordinazione del ritmo respiratorio grazie ad esercizi di rinforzo dei muscoli respiratori diaframmatici ed intercostali.

4) Ripristinare il corretto schema corporeo contrastando o migliorando alterazioni come la sindrome di neglect 

5Sperimentare e conoscere lo spazio intorno a sé, l’interazione sociale e con gli oggetti che ci circondano, riprendere confidenza con la verticalità e la stazione eretta.

7) Stimolare il controllo propriocettivo attraverso il galleggiamento e l’utilizzo di oggetti di diversa densità che comportano variazioni di peso e di controllo all’interno dell’acqua.

8) Favorire e stimolare l’uso di movimenti sfruttando la parziale assenza di gravità e il rallentamento dei movimenti nell’ambiente acquatico.

Conclusioni

Il trattamento di idrokinesiterapia come programma riabilitativo e preventivo complementare al lavoro in palestra presenta molteplici vantaggi e negli ultimi decenni sempre più medici, terapisti e istruttori sportivi hanno riscontrato quanto sia utile.

Per i pazienti con disabilità neuromotoria l’acqua rappresenta un importante strumento con cui lavorare: grazie alla parziale assenza di gravità permette loro di compiere movimenti non eseguibili fuori dell’acqua, influendo positivamente sull’aspetto psicologico. Inoltre la temperatura dell’acqua provoca una riduzione del dolore e una diminuzione del tono muscolare, facilitando l’apprendimento motorio.

A cura di:

Elisa Bianchetti

  • Riabilitazione neurologica
  • Rieducazione funzionale globale
  • idrokinesiterapia
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