ONDE D’URTO
Le Onde d’Urto o “litotrissia” sono un elettromedicale che si basa sull’emissione di onde acustiche ad alta energia. A differenza degli ultrasuoni che generano un’onda ad andamento sinusoidale, queste hanno un andamento ad impulsi. Le onde d’urto sono utilizzate in campo medico da parecchio tempo in ambito urologico per la soluzione delle calcolosi delle vie urinarie con l’idea di poter distruggere l’agglomerato dall’esterno in maniera non invasiva senza generare lesioni ai tessuti circostanti. In fisioterapia le onde d’urto vengono utilizzate relativamente poco perché sono particolarmente efficaci per un gruppo ristretto di patologie: tendiniti calcifiche, tendinosi e fibrosi cicatriziali. Un ciclo di onde d’urto presso il nostro centro può variare dalle 3 alle 5 sedute con cadenza settimanale a seconda delle caratteristiche della patologia.
Come funzionano
I meccanismi d’azione che si generano dall’emissione di Onde d’Urto sono principalmente due:
- Meccanico: l’onda, colpendo una massa solida, crea un’energia disgregante distruttiva in grado di fratturare il tessuto bersaglio;
- Cavitazione: questo fenomeno si verifica quando le onde attraversando un tessuto acquoso generano l’implosione delle bolle dei gas disciolti nel liquido. Queste implosioni creano un Aumento Importante Delle Pressioni Interne.
Benefici
Oltre all’effetto meccanico di disgregazione dei tessuti le Onde d’Urto generano un effetto indiretto secondario molto importante: in risposta a questo bombardamento il corpo produce una neoformazione di vasi sanguigni. Il meccanismo è molto simile a quello di una lesione: quando per esempio si ha una frattura il corpo come reazione è stimolato a produrre tessuto osseo per ristabilire la situazione precedente al trauma. Questa neocapillarizzazione indotta è di maggiore utilità in quei tessuti dove la vascolarizzazione è fisiologicamente scarsa e quindi può andare più frequentemente in sofferenza. Queste zone sono quelle di passaggio da un tessuto osseo a quello tendineo.
Patologie curate
Tendinite calcifica, tendinosi, fibrosi cicatriziali muscolari, epicondilite, epitrocleite, pubalgia, sperone calcaneare, fascite plantare, tendinite rotulea, tendinite achillea.