FISIOTERAPIA DERMATOFUNZIONALE O FISIOESTETICA
Cos’è e cosa tratta la fisioterapia dermatofunzionale
La fisioterapia dermatofunzionale è una branca della fisioterapia che si occupa dei problemi e delle patologie legate alla pelle e di qualsiasi patologia o disfunzione che modifichi direttamente o indirettamente i tessuti del corpo.
La pelle è uno degli organi più importanti del nostro corpo in quanto lo ricopre interamente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Salute come “Uno stato completo di benessere fisico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia”.
Le patologie estetiche è vista oggi come un importante minaccia all’integrità emotiva dell’individuo che ne condiziona fortemente l’autostima e influenza direttamente la qualità di vita della persona.
In Italia, così come in diversi paesi del mondo, si sta affermando sempre di più il ricorso ad interventi di chirurgia estetica e di Fisioterapia estetica che migliorino le e riducano l’azione del processo di invecchiamento e le altre alterazioni della pelle come:
- Rughe
- Obesità
- Post gravidanza
- Post operatorio
- Adiposità localizzata
- Cellulite
- Smagliature
- Cicatrici
- Flaccidità
- Linfedema
- Lipedema
Il fisioterapista dermatofunzionale in particolare può intervenire:
- Nella riabilitazione pre e post operatoria negli interventi di chirurgia plastica, La valutazione e l’intervento fisioterapico nei 30-40 giorni prima dell’intervento permettono di eseguire un lavoro mirato di preparazione del tessuto cutaneo che influenzerà in modo importante il risultato estetico finale.
- Trattamento di adiposità localizzate, cellulite e flaccidità, alterazioni del tessuto cutaneo e sottocutaneo che colpiscono dall’85% al 98% della popolazione soprattutto femminile, e posso presentarsi in qualsiasi parte del corpo.
- Cicatrici, favorendo una cicatrizzazione rapida ed efficiente riducendo i tempi di cicatrizzazione, prevenire possibili complicanze e migliorando notevolmente l’aspetto finale della cicatrice.
- Rughe e invecchiamento della pelle, patofisiologia che si verifica a causa di alterazioni degenerative delle fibre collagene e dell’elasticità della pelle, la fisioterapia riduce e migliora l’aspetto della pelle utilizzando terapie fisiche come la tecar e manuali.
- Linfedema e lipedema
La cellulite
La cellulite è una condizione patologica che coinvolge il metabolismo cellulare localizzato a livello del tessuto sottocutaneo che causa un aumento delle dimensioni delle cellule adipose e una ritenzione idrica negli spazi intercellulari. Si forma a livello dell’ipoderma o cuscinetto adiposo.
Interessa circa il 90% delle donne, indipendentemente dall’età e dalla forma fisica e può riguardare anche gli uomini. Esistono diverse forme di cellulite, in particolare distinguiamo la forma flaccida, quindi meno strutturata legata ad una importante diminuzione delle fibre collagene, da quella fibrosa che risulta essere molto strutturata e dura.
La diagnosi:
Spesso la cellulite è considerata un problema estetico un inestetismo, in realtà la cellulite può diventare un vero problema di salute causato dalla crescita esagerata del pannicolo adiposo che può compromettere la circolazione linfatica e venosa, provocare edemi, comprimere nervi con sensazioni dolorose.
Lo specialista valuterà più fattori:
- l’esame anamnestico del paziente (abitudini di vita, storia ponderale, abitudine al fumo, assunzione di farmaci);
- esami vascolari per escludere stasi e/o insufficienza venosa cronica degli arti inferiori (discromie, capillari visibili, microvarici o varici, edemi);
- Esame eco doppler per valutare il circolo circolo venoso;
- Rapporti tra massa magra, massa grassa, contenuto totale di acqua, metabolismo basale;
- dell’ecografia, in grado di distinguere le diverse forme in cui il tessuto adiposo può presentarsi (aumentato di spessore, edematoso, fibrotico, nodulare);
- della termografia, in grado di rilevare la cellulite al primo stadio, quando ancora non è visibile o rilevabile al tatto.
Il nostro protocollo per il trattamento della cellulite:
Attraverso una valutazione fisioterapica il terapista propone il trattamento più adatto alla persona e alla patologia. Spesso vengono integrate tecniche manuali, come il linfodrenaggio, e strumentali differenti per ottenere il miglior risultato per il paziente.
Onde d’urto: è un macchinario che si utilizza principalmente per cellulite e rimodellamento corpo. Grazie alle sue onde meccaniche infatti, è in grado di scollare gli strati superficiali della cute andando a levigare la zona ed eliminando la cosiddetta buccia d’arancia.
Tecarterapia: Grazie alla sua azione drenante può essere impiegato per il trattamento della cellulite, di gambe pesanti e di edemi. Lavorando in ipertermia invece, va a richiamare sangue, ossigena la zona ed ha un’efficace azione lipolitica. Migliora anche il tono muscolare, per questo viene utilizzata per prevenire l’invecchiamento della pelle, per lavorare sulle rughe e per distendere la cute. Pressoterapia: è un sistema di compressione controllata in cui viene esercitata una pressione che favorisce il drenaggio linfatico, l’eliminazione di liquidi e di tossine.
Linfodrenaggio: è una tecnica manuale di massaggio molto leggera e lenta, che segue il percorso del sistema linfatico. La sua funzione principale è quella di favorire il drenaggio dei liquidi e di rimuovere le scorie metaboliche migliorando anche l’efficienza del sistema immunitario.
Infine è di fondamentale importanza per il raggiungimento di importanti risultati l’esercizio terapeutico che viene studiato per ogni singolo paziente dal nostro kinnesiologo con lo scopo di raggiungere e stabilizzare nel tempo i risultati ottenuti.
Risolvi il tuo problema
Il linfedema
È una malattia molto diffusa. Ne soffre circa 1 persona su 20 (300 milioni in tutto il mondo). Solo in Italia vi sono 40.000 nuovi casi all’anno, colpisce in particolare, donne tra i 30 ed i 40 anni. E’ una condizione clinica caratterizzata da un gonfiore eccessivo ed invalidante di uno o più arti.
Il linfedema è un accumulo esagerato di liquido (linfa) all’interno dei tessuti che può essere causato da alterazioni strutturali delle stazioni linfatiche come ad esempio asportazioni chirurgiche post neoplasie o disfunzioni del sistema linfatico.
I sintomi del linfedema:
Si presenta con un gonfiore localizzato ad un arto o ad entrambi gli arti ad insorgenza improvvisa e che, nelle prime fasi, scompare con il riposo notturno.
Con il passare del tempo, la parte edematosa cioè dove è presente il gonfiore tende a diventare di consistenza più strutturata, si “indurisce”, si infiamma, provocando:
- Dolore (più o meno intenso)
- limitazione funzionale.
La stadiazione o classificazione del linfedema si basa su criteri clinici e diagnostico-strumentali quali:
- l’entità e consistenza dell’edema;
- l’andamento clinico della malattia;
- la variazione dell’edema nel corso della giornata e quella in relazione alla posizione;
- le alterazioni cutanee (varici, arrossamenti…) correlate alla malattia.
Oltre a questi aspetti, è importante la misurazione e la comparazione del volume degli arti che permettono di stabilire la stadiazione dell’edema.
Le cause
I linfedemi posso essere:
- primari (congeniti, precoci o tardivi);
- secondari (spesso correlabili ad un trattamento oncologico).
Il linfedema primario
Il linfedema primario è per lo più congenito cioè dovuto ad una malformazione e quindi ad un malfunzionamento dei vasi linfatici o dei linfonodi.
In particolare vengono classificati come:
- primari congeniti o ereditari (già presenti dalla nascita);
- primari precoci (che compaiono prima dei 35 anni);
- primari tardivi (che compaiono dopo i 35 anni).
Il linfedema secondario
Il linfedema secondario, invece, insorge solitamente a seguito di interventi chirurgici per patologia tumorale. Il più diffuso è , nel caso delle donne, l’asportazione della stazione linfatica ascellare in seguito al trattamento del tumore al seno oppure l’asportazione dei linfonodi inguinali nel trattamento del tumore all’utero.
Negli uomini, invece, il linfedema secondario è molto frequente in seguito al trattamento del tumore prostatico (dopo asportazione dei linfonodi pelvici).
Oltre a questi, vi sono poi altre categorie di linfedema:
- di origine parassitaria (con la tipica infestazione da filaria, presente soprattutto nelle zone tropicali e sub-tropicali);
- Causati da un’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori;
- associati a problematiche sistemiche, ad esempio cardiache, epatiche
- post traumatici.
La diagnosi di linfedema si fa attraverso la linfoscintigrafia che è un esame non invasivo che ci permette di studiare il sistema linfatico e i linfonodi.
Il nostro protocollo di trattamento del linfedema prevede tecniche di terapia manuale in particolare il linfodrenaggio manuale che aiuta la linfa e quindi l’edema a scorrere fino alle stazioni linfatiche che elimineranno la linfa in eccesso riversandola nel circolo sanguigno per poi essere eliminata definitivamente attraverso le urine.
Utilizziamo inoltre terapie fisiche come ultrasuono terapia e presso terapia per ridurre infiammazione e quantità di liquido all’interno dei tessuti.
Bendaggi funzionali per mantenere i risultati ottenuti abbinati alla kinesiterapia per amplificare e stabilizzare il trattamento.
Il lipedema
Il lipedema è una condizione clinica che colpisce circa l’11% della popolazione, prevalentemente donne, ad oggi è ancora molto sottovalutata. Infatti viene spesso confusa facendo diagnosi di obesità o adiposità localizzata, in quanto la caratteristica principale è l’accumulo abnorme di grasso sottocutaneo in particolare agli arti inferiori.
Il lipedema è una malattia progressiva, cronica e invalidante. E’ spesso correlata agli squilibri ormonali, principalmente degli estrogeni.
L’accumulo di grasso è bilaterale e simmetrico e si localizza soprattutto in:
- glutei;
- fianchi;
- arti inferiori (esclusi i piedi, segno del calzino).
Un aumento anormale di grasso può coinvolgere anche le braccia, ad eccezione delle mani.
I sintomi
Il lipedema è spesso associato a:
- dolore alla pressione dei tessuti, sia a riposo che in movimento;
- formicolio;
- pesantezza;
- presenza di pelle a ‘buccia d’arancia’;
- ematomi ed ecchimosi spontanei.
Gli stadi della malattia
L’evoluzione del lipedema si classifica in 3 stadi:
- la pelle ha un aspetto sano, ma alla palpazione si apprezzano dei noduli sottocutanei di piccola dimensione;
- la pelle presenta delle irregolarità, la cosiddetta ‘buccia d’arancia’. I noduli sottocutanei hanno dimensioni maggiori, come una noce, o addirittura una mela. La paziente avverte dolore e possono esserci degli ematomi;
- la pelle perde elasticità, i noduli raggiungono dimensioni ancora maggiori. Sono presenti ecchimosi e la paziente avverte formicolio e difficoltà nella deambulazione.
Esiste inoltre un quarto stadio, classificato come ‘lipolinfedema’. Ai sintomi del lipedema si aggiungono quelli riconducibili al linfedema, condizione clinica caratterizzata da rallentamento o blocco della circolazione linfatica a carico dell’arto o degli arti inferiori, che comporta un accumulo di linfa e un aumento di volume.
Trattamento
la fisioterapia dermatofunzionale agisce su queste patologie utilizzando il linfodrenaggio manuale, terapie fisiche ed esercizio terapeutico associate per ridurre e migliorare il benessere, la funzionalità e l’aspetto della parte del corpo colpita.
LE NOSTRE TECNICHE
- Linfodrenaggio manuale
- Pressoterapia
- Ultrasuoni
- Onde d’urto
- Tecar
- Vibra 3.0
- Taping elasto-compressivo e bendaggi funzionali
- Esercizio terapeutico mirato e personalizzato