Domande più comuni in caso di distorsione di caviglia.
HAI PRESO UNA STORTA ALLA CAVIGLIA?
6 COSE CHE DOVRESTI SAPERE DOPO UNA DISTORSIONE DI CAVIGLIA
- Cosa è successo?
Secondo una definizione di Pugh del 2000, attualmente ancora valida (dizionario medico), una distorsione è “il trauma di un legamento dovuto a una forza anormale o eccessiva applicata a un’articolazione senza che questa si lussi o fratturi”.
A seconda della gravità della distorsione, i legamenti e la capsula che rivestono l’articolazione possono allungarsi senza rottura o arrivare addirittura alla lesione completa del complesso capsulo-legamentoso.
Nella caviglia la maggioranza delle distorsioni avvengono a carico del compartimento esterno (85%), interno solo il 10%.
Altre strutture che possono essere interessate ma hanno una percentuale molto bassa sono la sindesmosi che unisce la tibia e perone, lo scafoide o la base del quinto metatarso.
- 2 – Cosa devo fare adesso?
Si consiglia il metodo P.OL.I.C.E. per le prime 72 ore. Esattamente per tutta la fase acuta a partire dall’evento traumatico. (Bleakley; 2012)
No, non si tratta della rock band inglese, non hanno fatto una reunion! Il termine police deriva dall’acronimo inglese:
Protection
Optimal
Loading
Ice
Compression
Elevation
Protezione tramite fasciature confezionate da personale sanitario specializzato in materia (infermieri, fisioterapisti o medici) o tutori che vanno a limitare il movimento della caviglia nella direzione della distorsione.
Per carico ottimale non si intende l’astensione dell’appoggio della gamba a terra ma, anzi, il poggiare più precocemente possibile rispettando però i limiti dolorosi del paziente. Esiste un limite di peso in kg che puoi poggiare a terra senza sentire dolore. Ricerche scientifiche hanno evidenziato che un carico precoce diminuisce i tempi di recupero per quanto riguarda la funzionalità della caviglia e il ritorno allo sport.
Il ghiaccio non funziona come antiinfiammatorio ma solo come antidolorifico, pertanto va sfruttato come tale. Non limita il gonfiore ne’ l’infiammazione. Agisce localmente sulle fibre nervose che conducono stimoli nocicettivi rallentando la velocità di conduzione dei messaggi dolorosi al cervello (Algafly; 2007)
La compressione serve per cercare di limitare un eccessivo gonfiore dovuto al liquido infiammatorio in zona. Facciamo attenzione però.
L’infiammazione è un processo fisiologico necessario, in quanto serve per portare in zona tutte quelle sostanze e cellule specializzate che danno inizio alla rigenerazione dei tessuti lesi. Senza infiammazione non c’è riparazione!
L’elevazione dell’arto interessato aiuta a far defluire i liquidi accumulati dopo la prima fase infiammatoria. E’ consigliato ridurre periodi di tempo prolungati con l’arto non in elevazione
Evitare invece H.A.R.M.
Heat→fonti di calore. Ad esempio bagni caldi, sauna o impacchi caldi
Alcoolaumenta il sanguinamento, il gonfiore e rallenta la guarigione
Running→o qualsiasi altra forma di esercizio che possa aggravare la situazione
Massage→potrebbe aumentare il sanguinamento e il gonfiore
- 3 – Mi devo mettere una cavigliera o il gesso?
Nelle distorsioni gravi (incapacità di mettere il peso del corpo sulla caviglia per 3 giorni in assenza di prove radiografiche di frattura) un breve periodo di immobilizzazione può essere utile: 10 giorni di gesso o di immobilizzazione sono concessi. (Lamb; 2009)
Altrimenti è sempre ben consigliato l’utilizzo di un tutore semirigido o di un bendaggio o fasciatura che permetta comunque il movimento della caviglia. L’obiettivo rimane sempre quello di proteggere, ma non di immobilizzare totalmente per prevenire possibili problematiche da eccessiva immobilizzazione (blocchi articolari, rigidità).
Le ricerche scientifiche stanno avvalorando la superiorità dell’approccio funzionale VS l’immobilizzazione.
- 4 – Devo fare una lastra?
Dopo una distorsione non è sempre necessario fare una radiografia, anzi, nella stragrande maggioranza dei casi infatti il risultato dà esito negativo. L’obiettivo della radiografia in questi casi è solo quello di escludere possibili fratture malleolari, allo scafoide o alla base del quinto metatarso.
L’Ottawa Ankle Rule (Linea guida internazionale del 1992, ancora valida e in uso tutt’oggi) può tornare utile per escludere una buona parte di radiografie negative, riducendo così delle radiazioni nocive inutili per il paziente e una spesa per il sistema sanitario. Infatti secondo queste linee guida siamo in grado di escludere con una sensibilità vicina al 100% una diagnosi di frattura pur senza aver fatto una lastra.
→Devi fare una radiografia alla caviglia se senti dolore alla palpazione degli ultimi 6 cm del malleolo interno o esterno o non sei in grado di mettere il peso sull’arto distorto.
→Devi fare una lastra al piede se senti dolore alla base del quinto metatarso o sullo scafoide o non sei in grado di mettere il peso sull’arto leso.
- 5 – Quanto tempo ci vuole per una distorsione di caviglia?
I tempi variano a seconda del tipo di paziente. Un paziente sportivo ovviamente impiegherà più tempo perché oltre a recuperare i movimenti della vita quotidiana dovrà riprendere a svolgere compiti particolari come saltare o cambi di direzione.
La distorsione in eversione può essere più grave per l’associazione della sindesmosi tibioperoneale . (Vuurberg; 2018)
I tempi di recupero per un paziente non sportivo di solito non superano le 6 settimane di fisioterapia. Non è richiesto un eccessivo impegno settimanale per il paziente in quanto gli obiettivi sono minimi (cammino senza compensi, articolarità e forza come l’altro lato)
Il paziente sportivo invece può arrivare fino a 12 settimane di rieducazione con impegni settimanali più frequenti per recuperare anche un ottimo controllo motorio che gli permetta di svolgere tutti i compiti specifici della propria disciplina (equilibrio statico e dinamico, atterraggi, cambi di direzione, forza esplosiva).
- Dopo quanto posso camminare?
Secondo le linee guida dopo il terzo giorno si può già cominciare a mettere peso sopra la caviglia con l’aiuto di stampelle. Infatti un carico precoce è stato visto che migliora le tempistiche di recupero.
Entro una decina di giorni la camminata dovrebbe essere recuperata con tutta la rullata tacco-pianta-punta senza alcun compenso. Il percorso deve essere svolto in maniera graduale eliminando prima un bastone poi entrambi.
A cura di:
ANDREA BIANUCCI, FT, OMT
- Specialista in terapia manuale ortopedica
- Fisioterapista delle patologie di spalla nello sportivo “overhead”
- Specialista nella riabilitazione del cestista, pallavolista e arti marziali
- Specialista nel trattamento dei Trigger Point Miofasciali