Coronavirus

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Stiamo vivendo un periodo davvero difficile, dove tante delle nostre abitudini ma anche delle nostre certezze, sono state completamente stravolte da un virus che in forma invisibile è entrato nelle nostre vite.

Nessuno è stato escluso, da ogni latitudine e longitudine del globo terrestre, tutti siamo diventati potenzialmente vulnerabili, facendoci capire in un attimo come, al cospetto di quello che pensavamo, siamo davvero vulnerabili.

Questo virus, come abbiamo ormai purtroppo imparato, colpisce il nostro sistema respiratorio creando un danno agli alveoli polmonari (negli interstizi degli scambi tra ossigeno e anidride carbonica) con una gravità tale di poter portare anche a morte un paziente che ne viene colpito.

Schierati in prima linea, anche se purtroppo molto spesso non vengono neppure citati né presi in considerazione, ci sono tanti dei nostri colleghi fisioterapisti che svolgono un lavoro eccelso, con tutte le difficoltà e le pericolosità del caso, in team multidisciplinari con medici ed infermieri.

Il fisioterapista quindi svolge un ruolo cruciale contro il coronavirus soprattutto in due circostanze fondamentali, come accade in qualsiasi altra patologia, ovvero sia

  • in fase acuta
  • in fase post-acuta.

In fase acuta, la più delicata e pericolosa, i pz ospedalizzati sono in condizioni davvero critiche e il fisioterapista svolge anche in questo momento un lavoro davvero fondamentale per il mantenimento della salute del pz.

Infatti in fase acuta il fisioterapista, lavorando in equipe multidisciplinare, collabora alla:

  • Gestione della ventilazione non invasiva (NIV)
  • Della CPAP ( continuos positive airway pressure)
  • Ossigenoterapia
  • Posizionamento corretto della mascherina sul viso del pz
  • Monitoraggio delle complicanze legate all’allettamento (lesioni cutanee, irritazioni oculari, piaghe da decubito)
  • Contribuisce al mantenimento della motivazione e rassicurazione del pz
  • Monitoraggio di parametri fondamentali
  • Corretto posizionamento del pz, sia a letto sia nei cambi di posizione

Successivamente, quando le condizioni cliniche del pz lo consentono, il “secondo tempo” di questa battaglia, viene combattuto nella fase post-acuta, dove oltre all’aspetto del recupero delle problematiche polmonari, subentrano anche tutte le altre problematiche legate alla importante immobilità che i pz, giovani o anziani, sono stati costretti a subire.

La fase di allettamento di un pz, che noi fisioterapisti conosciamo bene, è una situazione davvero delicata per un pz oltre che per tutta la sua famiglia che lo assiste e nelle condizioni in cui un pz a causa delle sue criticità fosse stato anche intubato in terapia intensiva, tutto questo comporterebbe ancora di più un quadro di gravità da dover affrontare con senso di responsabilità e affidabilità.

Le complicanze e i disturbi che inevitabilmente vengono a crearsi sono molteplici ed è per questo che la tempestività ma soprattutto la specificità di una programma di fisioterapia, possono aiutare e contribuire al recupero di tutte quelle capacità che vengono come “disimparate”.

Infatti nella fase post-acuta di una patologia come quella da coronavirus i pz possono andare incontro a:

  • Problematiche muscolo-scheletriche legate all’immobilità
  • Il ripresentarsi di problematiche pregresse
  • Lo svilupparsi di problematiche della sfera cognitivo-comportamentale

Il ruolo della fisioterapia in questa fase è di vitale importanza, e solo un programma  svolto da fisioterapisti laureati e specializzati, può contribuire al recupero di tutte queste funzioni e al loro mantenimento nel tempo.

Quindi vediamo come la mano e il cuore di un fisioterapista possono essere di aiuto nella fase post-ospedalizzazione.

Tutti i pz che si sono ammalati di coronavirus, sia i pz ospedalizzati sia i pz sottoposti a quarantena nelle proprie abitazioni, sono andati incontro a diverse problematiche più o meno gravi in base alla durata e alla gravità del virus e inoltre in base all’età e alle pregresse patologie possedute.

Pertanto le condizioni cliniche che un fisioterapista può trovarsi difronte  riguardano:

  • Pz che manifestano delle debilitazioni fisiche e mentali
  • Delle forme di astenia e debolezza muscolare importanti
  • Delle difficoltà di movimento, come camminare e salire/scendere le scale
  • Dei disturbi dell’equilibrio
  • Delle problematiche neuro-muscolari
  • Deficit del sistema nervoso
  • Scompenso cardiaco e polmonare
  • Ansia e depressione

Tutte queste condizioni cliniche molto serie possono e devono essere affrontate con tempestività da mani esperte e con dei programmi di recupero funzionale specifici per ogni pz, così suddivisi:

  1. La prima fase: direttamente a domicilio del pz (fisioterapia domiciliare)
  2. La seconda fase: rivolta all’incremento delle capacità recuperate (fisioterapia in studio)
  3. La terza fase: rivolta al mantenimento con programmi da svolgere in forma autonoma dal pz con periodici controlli a 3 – 6 – 12 mesi.

Vediamo insieme le singole fasi:

LA FASE DI FISIOTERPAPIA DOMICILIARE

In questa fase la condizione clinica del pz può richiedere un supporto molto importante e costante da parte del fisioterapista e anche della famiglia prontamente istruita a farlo.

In questa prima fase bisognerà prestare la massima attenzione al:

  • recupero della motivazione e delle aspettative del pz
  • recupero della posizione seduta a letto
  • recupero della posizione in piedi a bordo letto
  • recupero di un tono/trofismo muscolare con esercizi a letto del pz per rinforzo arti inferiore e superiori
  • recupero di una deambulazione con ausili quali deambulatori, poi stampelle e successivamente in autonomia
  • recupero di un corretto equilibrio con spostamenti da posizione seduta a in piedi e viceversa
  • recupero nel salire e scendere le scale
  • recupero di tutte quelle funzioni gesticolari degli arti superiori come mangiare, pettinarsi, lavarsi
  • recupero di serenità e tranquillita, anche psicologica e non solo fisica, nell’uscire di casa anche per pochi metri, prestando attenzione alla deambulazione ad esempio in giardino.
  • Recupero della respirazione diaframmatica (evitando compensi con utilizzo dei muscoli respiratoti accessori).

LA FASE DI FISIOTERAPIA IN STUDIO

In questa fase la luce in fondo al tunnel è bella luminosa e di un calore molto intenso, ma ancora di più in questa fase l’attenzione e la parsimonia tra  fisioterapista e pz devono essere ben salde.

Infatti in questa fase devono andare a svilupparsi diverse progressioni:

  • incremento della forza di arti superiori e inferiori, anche con utilizzo di macchinari
  • incremento dell’equilibrio, con utilizzo di apparecchiature per rendere più difficoltoso il movimento
  • incremento della autonomie personali, come guidare macchina, scooter, andare in bici
  • il ritorno a sport precedentemente praticati
  • il ritorno alla propria attività lavorativa senza difficoltà

LA FASE DEL MANTENIMENTO

Questa fase rappresenta per noi un punto fondamentale, un aspetto a cui noi teniamo molto e verso al quale rivolgiamo molto attenzione.

Infatti la fase del mantenimento è una fase di fondamentale importanza perché, mancando quella periodicità delle sedute con il fisioterapista, questo puòportare a un decremento importare di tutti quegli aspetti muscolo-scheletrici ma anche psicologici, raggiunti con tanto sudore ed impegno.

Per questo ci siamo rivolti a validissimi supporti tecnologici, per il monitoraggio e il proseguo degli esercizi, attraverso software informatici con invio di esercizi ad esempio direttamente su cellulare del pz con  semplici video che mostrano esecuzioni di esercizi, precedentemente, concordarti con il fisioterapista.

Inoltre fondamentale il controllo periodico con cadenze a 3 – 6 -12 mesi per visite psico-fisiche per il mantenimento di tutti gli aspetti precedentemente trattati e recuperati.

UNA NUOVA RINASCITA

La battaglia con questo virus è sicuramente una sfida molto difficile, imprevedibile e oscura per tutta la sanità mondiale, ma anche i percorsi più problematici possono avere risvolti belli e preziosi.

Il ruolo che la fisioterapia sta svolgendo e può svolgere per aiutare a combattere questa patologia è davvero importate e l’impegno che quotidianamente, sia in ospedale sia in studi professionali, tantissimi fisioterapisti mettono in atto contribuisce a garantire un recupero indispensabile per tanti pz.

La nostra formazione ci permette di farvi stare tranquilli, vi permette di potervi affidare a noi con entusiasmo e fiducia, sapendo che il percorso che andremo a intraprendere inevitabilmente ci metterà difronte a molte difficoltà ma al tempo stesso ci permetterà di gioire con ancora più forza quando taglieremo insieme la linea del traguardo.

Quindi anche difronte a questo coronavirus la Fisioterapia Forte dei Marmi è preparata e pronta a scendere al tuo fianco per vincere anche questa sfida.

Insieme vinceremo!!!

A cura di:

MATTEO SANTOLI,   FT, CAS

  • Terapia Manuale disturbi muscolo-scheletrici
  • Fisioterapista problematiche chirurgiche e non chirurgiche spalla, anca, ginocchio.
  • Fisioterapista recupero in ambito sportivo
  • Fisioterapista problematiche di Dolore Cronico
  • Fisioterapista Nazionale Italiana Triathlon

Matteo Santoli
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