PARLIAMO DI…. ALZHEIMER

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La malattia di Alzheimer rappresenta una vera emergenza sanitaria, con costi destinati ad aumentare per l’aumento della vita media della società occidentale. La gestione del paziente affetto da questa patologia grava sulla rete sociale che lo circonda, che deve essere informata ed in grado di potersi occupare del proprio caro nel miglior modo possibile.

La creazione di un’alleanza terapeutica che si instauri tra i caregivers e le figure assistenziali, come medici, psicologi e fisioterapisti, è pertanto un elemento fondamentale. Coloro che si occupano del paziente devono infatti formare un vero e proprio team multidisciplinare, che possa rispondere sia alle necessità dell’individuo che alle domande dei familiari.

Ad oggi non esiste una vera e propria cura per la malattia di Alzheimer ma possiamo intervenire sugli effetti che questa patologia ha sulla vita quotidiana.

Alzheimer

TRATTAMENTO

La fisioterapia ricopre un ruolo fondamentale nel trattamento della demenza, essa migliora le funzioni fisiche (mobilità, equilibrio, coordinazione e forza), riduce il rischio di cadute, migliora l`umore, (gli esercizi aiutano a ridurre l`incidenza di depressione, agitazione e aggressivita`, sintomi comuni alla demenza), migliora la salute cardiovascolare, migliora la qualità del sonno, (disturbi del sonno sono comuni nella demenza e gli esercizi possono aiutare il ritorno ad una corretta routine del sonno), rallenta il declino cognitivo (gli esercizi rallentano l`atrofia cerebrale principalmete dell`ippocampo, il quale influenza la memoria e l’orientamento spaziale.)

Il rapporto Fisioterapista-Paziente –Familiari e’ molto importante perche permette una maggiore collaborazione sia da parte del paziente durante l`esecuzione di queste attivita` fisiche, che da parte dei familiari che acquisiscono strategie corrette per la gestione di questo disturbo.

Ci sono diversi aspetti che si possono trattare attraverso la fisioterapia:

  • Rieducazione motoria che ci aiuta a mantenere e/o recuperare un adeguato tono muscolare contrastando gli effetti negativi dell’allettamento.
  • Riabilitazione neurocognitiva finalizzata a stimolare le funzioni cognitive residuali del paziente attraverso stimoli visivi, uditivi, tattili. Stimolare la memoria detta “ a breve termine”, che risulta particolarmente deficitaria in questa patologia, e lavorare sulla rievocazione dei ricordi quindi sulla memoria “ a lungo termine” che risulta invece più conservata.
  • Terapie di gruppo che favoriscano il coinvolgimento in attività motorie con soggetti con lo stesso tipo di problema. In tal modo il feedback sullo svolgimento degli esercizi deriva anche dal confronto e la formazione di un gruppo incentiva la socializzazione, così da contrastare condizioni di apatia e isolamento, che non di rado si riscontrano in questo tipo di realtà.

In conclusione

Il trattamento della malattia di Alzhaimer si pone come scopi primari di rallentare la progressione della malattia, di creare una valida rete assistenziale attorno al paziente e ai suoi familiari e di rendere più sopportabile e meno gravoso il naturale decorso della patologia.

Essenziale è dunque avere in famiglia un punto di riferimento assistenziale che possa fare da raccordo alle varie problematiche emergenti. Eseguendo terapie domiciliari da tanti anni posso affermare che spesso questa figura è proprio il Fisioterapista. Essere un punto di riferimento per il nucleo famigliare è un nostro obiettivo e motivo di soddisfazione professionale.

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